Biotecnologie nello studio e i 400 metri nell’atletica, l’italiana Virginia Troiani approda in semifinale al San Paolo

“Spero di abbattere un giorno il muro dei 53 secondi nei 400 metri e poi per le gare, i mondiali e il sogno olimpico si vedrà”. Alla prima batteria allo Stadio San Paolo, sede delle gare di Atletica per l’Universiade 2019 a Napoli, l’italiana Virginia Troiani non è ancora riuscita a superare i suoi limiti ma è volata già in semifinale dei 400 metri femminili, tredicesima dietro avversarie forti e molto ostiche nelle gare dell’8 luglio. “Ci sono tante atlete brave, penso alla messicana o alla canadese, ma non le temo particolarmente, anche perché molte di loro le conosco, avendo già disputato delle gare insieme alle olimpiadi under 20 e 23”, spiega la Troiani, classe ’96, originaria di Busto Arsizio ma che studia Biotecnologie dell’agroalimetare a Milano. “Mi laureo il 25 luglio” annuncia con orgoglio e con quel pizzico di ansia che accompagna sempre la discussione della tesi. “Vorrei continuare il mio percorso di studi spostandomi sulla biologia applicata alla nutrizione – precisa l’atleta lombarda – magari proprio in ambito sportivo. Anche se la seduta di laurea è vicinissima non potevo perdermi la mia prima Universiade e poi Napoli è stupenda, gareggiare al San Paolo è meraviglioso, questa pista di atletica ti dà una carica e una spinta importanti. La città vale sempre un giro, una visita che spero di fare con più calma a fine giochi prima di tornare all’Università”, chiosa a bordo campo.

Autore dell'articolo: Stadio S.an paolo

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